La Posturologia è utilizzata per trattare i disturbi funzionali della postura e dell’equilibrio, e i dolori che ne conseguono. (Da Cunha 1979 Lapossy et al 1995, Harris 1999 Morningstar et al 2005, McCabe et al 2005, 2007 Hagen et al 2006 Treleaven 2008 Soriot et al 2011 Matheron et al 2005 al 2011, De Mauroy 2005).
Esempi: se si hanno i seguenti sintomi o patologie …
- Alcuni Mal di testa (cefalea muscolo tensiva ed emicrania)
- Mal di schiena (lombalgia, mal di schiena, dolore al collo)
- Artrosi (alle ginocchia, ai fianchi, alla schiena, al collo…)
- Tendinite (sperone calcaneare/fascite, Achillea, del tibiale posteriore, del peroneo, medio gluteo, TFL = sindrome del tergicristallo o banda ileotibiale, publagie)
- Dolore al piede (alluce valgo, alluce rigido, dita ad artiglio, Morton, calli e duroni…)
- Disturbi statici
- “Fibromialgia” e “disturbi muscoloscheletrici“
- Scoliosi e attitudini
- Vertigini, instabilità e cadute inspiegabili
- Alcuni disturbi cognitivi, come la dislessia
… è possibile beneficiare di un trattamento posturale.
differenza tra funzionale e lesione:
Un concetto chiave è la differenza tra i problemi funzionali e quelli lesionali.
I primi sono singoli malfunzionamenti entro certi sistemi o tessuti del corpo (poco o niente visibili a esami complementari radio, scanner, eco…), mentre i secondi sono legati al danno d’organo reale (danni usura/tessuto).Il processo patologico è una migrazione graduale, più o meno rapida, da un semplice problema funzionale, ad una lesione reale, quindi ad un problema lesionale (Reynaert e Jane 1997 Lapossy et al 1995, Hagen et al 2006 Soriot et al 2011).
Il corpo umano è vivo e in continua evoluzione: sempre in movimento, in costante adattamento (con più o meno successo) alle aggressioni esterne e ai propri vincoli interni al fine di garantire l’omeostasi (l’equilibrio). La progressione della malattia è graduale: non passiamo da uno stato “di normalità” a uno “patologico” da un momento all’altro (escluso il trauma diretto): il problema non è mai al 100% lesione funzionale, o 100% lesionale. (Weber 1964 Canguilhem 1966.)
I trattamenti posturali risolvono la parte funzionale del disturbo, ed è per questo che sono particolarmente importanti nelle prime fasi di evoluzione, ma raramente rimangono totalmente inefficaci, anche in fase avanzata. Ogni volta che si sente “questa è artrosi, non possiamo fare https:\/\/www.dottordavidemambrin.ita! , o , “questo è dovuto all’età non si può fare niente!”
“Dire che in quei casi una terapia posturale può essere utile!. Non miracolosa, sicuramente con un rilievo probabilmente meno importante che se si avesse 20 anni, ma può però spesso in modo sostenibile migliorare la qualità della vita.Si noti che il dolore è un allarme che si spegne in ritardo (più o meno a seconda della persona), dopo una prima fase di squilibrio posturale silenziosa (Harris, 1999, Dickey et al 2002 e Kapoula Matheron 2011).
Turbativa durante questa prima fase asintomatica può tuttavia essere dimostrata da test clinici e stabilometrici (vedi equilibrio posturale ).
Il trattamento risultante posturale può quindi anche aiutare a prevenire l’insorgenza dei sintomi. (Vedere trattamenti posturali ) ti farà giudicare l’inutilità del silenziare l’allarme sotto forma di dolore (con analgesici e/o antinfiammatori), senza cercare di capire il motivo per cui viene attivato …Nulla è mai nero o tutto bianco:
ogni volta che vi sentite dire: “i test sono normali, non hai niente!” (Nonostante il dolore!),
Si può essere sicuri che il vostro problema è in uno stadio troppo funzionale perchè le lesioni siano visibili, anche con i più potenti esami complementari (MRI …).L’approccio allopatico (convenzionale) è, purtroppo, troppo spesso quello di attendere che le lesioni sembrano iniziare a prendersi cura di voi, per ignoranza (o per il rifiuto) di problemi funzionali esistenti e corrispondenti ad opzioni terapeutiche che possono essere utili in quel momento. (Weber 1964) Con nel caso peggiore arrivare ad una negazione della vostra sofferenza, senza tener conto della sfera psicosomatica, a volte senza il sostegno psicologico come se questo aspetto esistesse. (Vedere i 3 modi per essere malati )
“La frontiera tra il normale e il patologico è imprecisa per individui diversi considerati simultaneamente, ma è estremamente precisa per un solo e medesimo individuo considerato successivamente”. Canguilhem
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