
Il dito si presenta tumefatto, con cute arrossata, tesa e lucida; in corrispondenza della lesione è presente essudato purulento e abbondanza di tessuto di granulazione che sconfina sulla lamina ungueale. Il dolore, sintomo costante, viene esagerbato dalla digitopressione. Localizzazione elitaria è al primo dito.
Può essere congenita, morfologicamente malformata, oppure acquisita (da ipercompressione, taglio errato dell’unghia, iperidrosi).
Il trattamento consiste nel rimuovere l’elemento irritante (spicola) o nel restituire un corretto andamento ai margini dell’unghia. E’ utile proteggere la zona interessata con una Ortesi che prevenga lo svilupparsi di pressioni nocive. Seguono medicazioni di controllo ad intervalli crescenti.
In alcune circostanze, quando il trattamento conservativo fallisce, è necessario intervenire chirurgicamente. Esistono vari interventi podologici e podoiatrici che mirano all’avulsione parziale o totale dell’unghia e possono essere associati a distruzione parziale o totale della matrice; tra questi ricordiamo, per gli ottimi risultati ottenibili, la Fenolizzazione
Conclusioni
L’obiettivo principale di ogni trattamento podologico è quello di ripristinare, per quanto possibile, le condizioni normali del piede eliminando o riducendo la noxa patogena in primis, sia soprattutto ripristinando la corretta fisiologia?
Esso è raggiungibile purché il management sia piani cato e messo in pratica per un periodo di tempo adeguato; le misure episodiche e momentanee palliative sono, quasi sempre, ine caci e tendono a ripetersi all’in nito.
Il podologo è il primo referente del paziente, può, in base alla patologia, operare autonomamente (come nel caso dell’ipercheratosi), oppure in sinergia con il medico specialista (come nel caso della verruca), o, ancora, inviare il paziente direttamente dallo specialista quando la sintomatologia evidenzia un problema più ampio di competenza medica (come nel caso di un’onicoressi).
Altro compito del podologo, non meno importante dei precedenti, è l’educazione del paziente, quale medicina preventiva, svolgendo un’adeguata informazione amenochè esso non consideri il piede come una semplice appendice della quale accorgersi solo in caso di sintomatologia, nonché istruirlo ad una corretta igiene, ad una osservazione attenta ad ogni mutamento dell’aspetto abituale del piede e ad un’adeguata scelta delle calzature.