
HELOMA
Il termine di Ipercheratosi indica, genericamente, un ispessimento dello strato corneo dell’epidermide; può riconoscere diverse tipologie e sedi di insorgenza in base alle quali possiamo distinguere:
l’Heloma, nelle varietà duro o molle, caratterizzato da un’area circoscritta di I. con nucleo centrale traslucido (corno) a sede variabile,
il Tiloma, nelle varietà localizzato o di uso, che non presenta nucleo centrale a localizzazione sempre plantare, l’Ipercheratosi neurovascolare o vascolare che si manifesta con la protrusione dal derma di terminazioni nervose e/o capillari, nell’Ipercheratosi stessa.
Eziopatogenesi
La genesi dell’Ipercheratosi riconosce diverse cause:
Stress meccanico
Alterazione dell’omeostasi cutanea locale e/o dismetabolica (alterazione della triade immuno-neuro-vascolare locale)
Infettiva (agenti virali, batterici, micotici)
Trattamento
Prevede sempre un inquadramento generale della patologia del piede di cui l’Ipercheratosi è espressione, non basta togliere il callo…
L’Ipercheratosi va trattata quando diviene sintomatica o, a scopo preventivo, nel caso contribuisca all’aumento della pressione sulle strutture sottostanti specie in malattie a rischio (diabete).
Il moderno trattamento podologico prevede, previo attento esame anamnestico e obiettivo, la rimozione dell’Ipercheratosi, la medicazione, il trattamento ortesico ed infine il follow-up.
Nell’esame amnestico si fa particolare riferimento alle patologie sistemiche di rilevanza podologica (diabete, insufficienza vascolare periferica, neuropatia) oppure ad episodi traumatici a carico dell’arto inferiore e del piede.
L’Esame obiettivo si costituisce di due fasi distinte: una generale morfo funzionale in cui il piede viene valutato sia in scarico (catena cinetica aperta), sia in ortostasi e nella marcia (catena cinetica chiusa), ed una locale volta a valutare dimensione, morfologia, spessore e densità della lesione quali indicatori del tipo di sollecitazione responsabile (compressione, tensione, taglio o torsione).
La rimozione dell’Ipercheratosi consiste nell’exeresi dello strato corneo superficiale ed nell’enucleazione del corno, se presente. Dopo l’intervento podologico la medicazione fornisce alleviamento della sintomatologia e protezione durante la fase di guarigione cutanea. La scelta del medicamento dipende dalle condizioni della cute in particolare dal fatto che questa si presenti umida o secca.
Il trattamento ortesico si avvale di sussidi podologici (ortesi digitali o plantari) costruiti su misura e personalizzati per ciascuna situazione soggettiva.
Le ortesi espletano funzioni di correzione e/o protezione variabili a seconda:
della localizzazione della lesione
della scelta dei materiali (feltri, in lattice, siliconi ed altro) dello spessore e della forma del manufatto dell’omeostasi cutanea locale
dell’eventuale sovrapposizione di altre patologie
della compliance del paziente.
Da evitare l’uso di materiali che comportino peggioramento delle condizioni locali quali complicanze infettive, batteriche e micotiche o super ci abrasive lesive.
Il follow-up è volto ad accertare i progressi conseguiti e sostituire, modi care o mantenere, a seconda degli obiettivi preposti e dei risultati ottenuti, le misure terapeutiche adottate.