Il trattamento chiropratico, ovvero “l’AGGIUSTAMENTO”, è il processo che consente di eliminare l’interferenza sui nervi spinali in maniera indolore (talora, se presente, il dolore o fastidio generato dal trattamento non dura che pochi secondi): tale interferenza può manifestarsi attraverso il dolore, il fastidio, l’alterazione della sensibilità, la limitazione del movimento, dell’efficienza o della funzionalità muscolare.
Questa azione viene esercitata dalle mani (talora da particolari strumenti) con precisione sulla base di principi biomeccanici specifici e adattata al soggetto che la riceve quanto a modalità e intensità. L’aggiustamento non è necessariamente diretto alla sede del dolore, ma sicuramente laddove presente un ostacolo alla funzionalità della struttura, premesso che non esistano controindicazioni alla manovra.
Il trattamento chiropratico non è un farmaco: non toglie direttamente il dolore né calma un’infiammazione o un fastidio; aiuta il corpo a reagire nell’immediato o nel tempo relativo, a guarire spontaneamente e a prevenire le ricadute.
Il chiropratico è specializzato nell’individuare e trattare i disturbi neurofisiologici relativi alle strutture articolari, in particolare della colonna vertebrale.
La terapia si effettua secondo tecniche specifiche ed appropriate, dalla più diretta alla più dolce (con l ausilio della respirazione) relativamente al caso (età del paziente, stato acuto o cronico, osteoporosi, malformazioni, sensibilità del soggetto…) e sempre seguendo la formula “primo non nuocere”.
Il trattamento chiropratico o “aggiustamento”(dal termine originario “adjustement”) è definito come l’APPLICAZIONE DI UNA FORZA CONTROLLATA E DIRETTA SU UN SEGMENTO OSTEO-ARTICOLARE ATTO A PROVOCARE UN MOVIMENTO PRECISO DELL ARTICOLAZIONE INTERESSATA AL FINE DI RISTABILIRE I GIUSTI RAPPORTI.
Questo intervento “normalizzatore” si compie all’interno delle variazioni fisiologiche articolari nel rispetto delle barriere anatomiche e dell’integrità articolare.
Al trattamento strutturale segue l’Educazione Posturale e fisica del paziente, cercando di intervenire sulle cattive abitudini (movimenti, posizioni, attività sportiva, sovrappeso…) e cercando di capire quanto possa invece influire l’aspetto mentale (stress).