I dolori di crescita nel bambino sono dolori ricorrenti, autolimitanti, localizzati più frequentemente agli arti inferiori. Sono comuni e colpiscono il 20% circa dei bambini di età compresa tra 3-4 e 12 anni, senza distinzioni di sesso. Le cause responsabili dei dolori di crescita restano in parte ancora da chiarire, ma sono state avanzate alcune ipotesi principali, tra cui il possibile ruolo dell’esercizio fisico intenso e di una sollecitazione eccessiva degli arti inferiori, cui consegue uno stato di affaticamento osteo-muscolare.
Il quadro clinico è caratterizzato dalla comparsa di episodi dolorosi intermittenti, tipicamente serali/notturni, cui fa seguito una remissione completa; l’intervallo tra gli attacchi presenta una durata variabile: può limitarsi a poche ore o a pochi giorni oppure, al contrario, estendersi anche a mesi. I sintomi sono sempre gli stessi, la durata degli attacchi varia da pochi minuti ad alcune ore; il dolore è quasi sempre bilaterale, sordo o crampiforme, di intensità variabile da lieve-moderata a molto forte e si localizza soprattutto alle gambe (stinchi, polpacci, cosce e dietro le ginocchia); tipicamente, durante la notte il bambino si sveglia piangendo per il dolore, ma al mattino, al risveglio, i sintomi sono scomparsi; solo nei casi più gravi il dolore si manifesta anche durante il giorno. Il dolore non si associa a patologie a localizzazione ossea né a limitazioni nel movimento di una o più articolazioni; sono assenti segni di trauma, edema, arrossamento, modificazioni nella sensibilità della parte colpita o altri segni di infiammazione locale o generale. Il dolore non si intensifica alla palpazione né se il bambino viene fatto camminare, non è presente zoppia e le condizioni generali (crescita, capacità motorie, appetito) sono buone.
Il pediatra è in grado di porre diagnosi di dolori di crescita grazie a una raccolta accurata dei dati anamnestici e a un attento esame obiettivo; solo raramente sono necessari esami di laboratorio o approfondimenti radiologici.