La qualità nell’esecuzione dei movimenti e la mancanza di compensazione (e quindi di contatto) dipende dalla qualità della stabilità.(Hess 1943)
Quando il movimento provoca dolore prima di curare localmente la zona dolente, sarebbe logico iniziare a chiederci se c’è un problema di stabilità generale alla base che deve essere valutato e corretto (vedi trattamento posturale).
Lo scopo della posturologia è quello di aiutare la persona a migliorare la sua stabilità, utilizzando il proprio sistema di controllo.
La valutazione posturale inizia con un esame approfondito, che mira soprattutto a garantire la salute globale del paziente.
Le terapie posturali sono complementari alla medicina convenzionale, non sono destinate in alcun modo a sostituirla.(Gagey et al 2002) (vedi 3 modi di essere malato )
Il clinico esperto in posturologia attua una valutazione completa della postura valutando la posizione del soggetto nello spazio , l’equilibrio, la qualità della sua stabilità e la sua mobilità.
Durante la valutazione si identificano i disturbi dai diversi ingressi del sistema posturale e si cerca il modo migliore per migliorare la fisiologia del movimento (stabilità e mobilità) agendo su uno o più sensori posturali.(Villeneuve et al, 1991, 1998 Gagey e Weber 2004)
Si valuta il funzionamento complessivo del sistema di controllo, compreso il funzionamento sinergico dei muscoli (valutando le catene muscolari – Fukuda 1959 Gagey 1973 Mézières nel 1984, Roll et al 1987, 1988), durante l’esame clinico tutta la postura è considerata come facente parte di un solo segmento sinergico (Le Normand e Percevault 2001).
Più la valutazione del soggetto è completa, migliore è la comprensione della fisiopatologia posturale.
Naturalmente, per lo stesso motivo, il trattamento proposto non sarà necessariamente nella zona dolorosa.
L’obiettivo della Posturologia è quello di trattare l’individuo in modo globale (trattamento personalizzato), ed è per questo che non ci si concentra sulla zona del dolore e sul “dolore” o sulla patologia, ma si valuta l’insieme.
Il dolore è considerato un semplice allarme, che viene preso in considerazione solo come indicatore di non salute.
Vale a dire che si valuta la sua evoluzione: come varia e si modifica rispetto alla valutazione posturale iniziale, da qui si valuta l’efficacia del trattamento proposto.(Vedere trattamento posturale ).
Attualmente la semeiotica strumentale per la valutazione dei disturbi motori e sensitivi e per lo studio dell’equilibrio e della postura , utilizza svariati applicativi digitalizzati.
La stabilometria è definibile come la valutazione strumentale della stabilità dell’individuo nella stazione eretta .Si distingue una stabilometria statica e una dinamica .
La prima, valuta l’individuo fermo al di sopra di una pedana dinamometrica ( misuratore di forze ) sia ad occhi aperti che chiusi .
La seconda, effettua la valutazione al di sopra di una pedana dinamometrica che ha dei movimenti sul piano antero-posteriore per evocare delle risposte riflesse ed è chiamataEqui-Test.
La stabilometria statica è quella che attualmente vede maggiore impiego.
Durante l’esame vengono effettuate le seguenti valutazioni stabilometriche :
- stabilometria classica ad occhi aperti e chiusi a 30” nelle sue varianti : con e senza capo-retroflesso.
- stabilometria posturale ad occhi aperti e chiusi a 51,2”
- stabilometriamonopodalicadestra o sinistra a 5”
- stabilometria calibrata per lo studio dell’arto corto vero o falso destro o sinistro a 30” con o senza correzione
stabilometria classica viene impiegata nello studio di tutte le patologie neurologiche, otorinolaringoiatriche, ortopediche,
dismetabolico-internistiche che possono arrecare disturbi a carico del sistema equilibrio . La prova può essere effettuata solo se il soggetto riesce a mantenere allo standing test la stazione eretta statica per 30” sia ad occhi aperti che chiusi . Nell’esame i pazienti vengono invitati a stare in posizione del filo a piombo prima ad occhi aperti ( OA ) e poi a occhi chiusi ( OC ) per 30”.
Se si sospetta una vertigine a origine cervicale ( es.esiti colpi di frusta ) il paziente effettua la stessa prova ma con il capo- retroflesso sia ad OA che OC.
NB: Le informazioni fornite in questo sito sono destinate a migliorare, e non a sostituire, le relazioni esistenti tra paziente (o visitatore del sito) e il suo medico.