Definizione:
La dislessia è un disturbo dell’apprendimento associato a difficoltà di lettura di identificare le lettere, le sillabe o parole, in assenza di disabilità visiva, uditiva o intellettuale, e nonostante scuola normale. (Anche se questi fattori possono promuovere la dislessia) Si è spesso associato con la disgrafia e, a volte disprassia, discalculia, disturbi di iperattività/dell’attenzione e/o precocità intellettuale. (INSERM 2007)
La dislessia colpisce circa il 5% dei bambini. Difficoltà scolastiche associati a questi disturbi non sono supportati e possono portare all’emarginazione o stigmatizzazione dei bambini e a problemi di integrazione sociale con fallimenti nell’età adulta. (INSERM 2007)
Cause / meccanismi:
Ci sono diverse ipotesi per spiegare la dislessia, compresi i fattori genetici e sviluppo neurologico dove l’aspetto posturale gioca un ruolo. (INSERM 2007)
Per quanto riguarda la postura, gli studi sempre più numerosi evidenziano il legame tra dislessia e lo squilibrio posturale: le persone con dislessia sono più volatili rispetto ai non-dislessici (Kohen-Raz, 2007 Kapoula e Bucci, 2007, Patel et al. 2010 Pozzo et al 2006 Stoodey et al 2005, Viera et al 2009, Quercia et al 2011, Bourgeois 1997, 1999, 2004 …) Per la prova solo per vedere un paio di minuti bambino dislessico: non ci vuole up! (Anche per un bambino). Tuttavia, la retina deve essere estremamente ben stabilizzata per catturare adeguatamente i piccoli bersagli visivi (come parole e lettere.) Questa difficoltà per stabilizzare la propria postura complessiva, e quindi la loro testa e occhi è uno dei fattori responsabili della dislessia.
Sappiamo anche che la qualità della stabilità colpisce le abilità cognitive (come et al 2004, Reilly et al 2008, Taylor e Thoroughman 2008), le persone particolarmente instabili hanno più problemi di attenzione rispetto alle persone stabili (e Refern al 2004). Come risultato, i bambini con dislessia hanno difficoltà di concentrazione su ciò che leggono o scrivono troppo perché parte del loro cervello ha a che fare con un task con priorità più alta: l’equilibrio.
Trattamento:
L’assistenza individuale, multidisciplinare, completa e precoce (idealmente al momento della comparsa di uno specifico disturbo del linguaggio parlato prima dei 5 anni) i bambini con dislessia è oggi l’approccio consigliato (INSERM 2007). E ‘migliorando la loro stabilità, ossia entro il trattamento del disturbo posturale che può aiutare i dislessici.
Posturologia può essere utile: vedi trattamenti posturali . L’obiettivo è quello di liberare le loro capacità cognitive. (Bourgeois e Lecoq 2009 Il 2009 Viera.)
Il modo migliore per stabilizzare è farlo dal piede (Peterka e Black 1990), con solette posturali, che si sono dimostrati efficaci per stabilizzare il bacino nei dislessici(Recoules 2008).
Anche in questo caso le terapie posturali sono complementari alle terapie convenzionali (logopedia, strutture educative, psico, psicologia), e non è destinato a sostituirli.QUALI CONSIGLI PER LA SCUOLA E LO STUDIO?
Consigli per facilitare la RICEZIONE DELLO STIMOLO VISIVO
a- far usare un LEGGIO per leggere e farlo adoperare per studiare (comunque posizionare il libro tenendo conto dell’inclinazione con cui spontaneamente il bambino/ragazzo mette un foglio durante la lettura in piedi): per comprenderne l’utilità basti pensare che spontaneamente chiunque di noi istintivamente è portato ad inclinare il piano di lettura per porlo in condizioni di parallelismo con la retina. Se lo poniamo orizzontale costringiamo il “lettore” a ricercare lo stesso rapporto inducendo contratture del collo che interferiscono anche con la muscolatura extraoculare e quindi indirettamente anche con la funzione oculare.
b- insegnare al bambino a scrivere guardando la punta della penna con entrambi gli occhi: in caso contrario si costringe il sistema che si occupa dell’interpretazione dello stimolo visivo (oltre l’80% del SNC!!!) a “rimaneggiare” (in termini oculistici: soppressione e neutralizzazione, che senz’altro costituiscono occasione di stress).
A SCUOLA:
– la lavagna deve essere ben illuminata e parallela al piano frontale del bambino (assolutamente da evitare la disposizione dei banchi a ferro di cavallo che provoca lesioni della muscolatura oculare, alterazione della stereopsi e quindi problemi di apprendimento!)
– i banchi NON devono essere posizionati a ferro di cavallo per rischio di problemi visivi (astigmatismo e altri) per i bambini dei bracci laterali
– lo zainetto deve essere indossato correttamente
– la scrivania dove il bambino fa i compiti deve essere ben ordinata e ben illuminata, evitando ombre sul piano di scrittura/lettura
– si deve favorire l’apprendimento uditivo e quindi se, per esempio, il bambino/ragazzo deve studiare storia, si dovrebbe farla registare e poi ascoltare
– il rapporto seduta-tavolo deve essere tale da non costringere il bambino ad inclinarsi in avanti.
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