Quante volte abbiamo sentito dire oppure abbiamo detto:
”ho la sciatica!” ?
Facciamo chiarezza sul termine, per sciatica oppure sciatalgia o lombosciatalgia, ci si riferisce ad un sintomo e non ad una vera e propria malattia. Questo sintomo descrive un dolore irradiato nella parte posteriore della gamba. (1) L’origine di questo dolore può partire dalla schiena oppure anche da altrove, ecco perché spesso si usano questi termini erroneamente, la sciatica è una situazione specifica dove c’è un interessamento del nervo sciatico dovuto ad una ernia, mentre tutte le altre situazioni che possono provocare dolore simile ma con causa diversa vengono chiamate lombalgie.
Solitamente i sintomi si avvertono solo su un lato del corpo ed è spesso accompagnato da una lombalgia con perdita di forza nella gamba o del piede, e a volte si avverte anche intorpidimento. (2)
Cosa provoca la sciatica?
La lombosciatalgia vera, è rara (solo nel 15% dei casi di lombalgie) ed è data da un’ernia del disco che premendo posteriormente sulla radice del nervo, in questo caso del nervo sciatico, che ha origine dalle ultime vertebre lombari e le prime sacrali L4-L5-S1-S2-S3, provoca un dolore intenso lungo il decorso del nervo, che parte dalla lombare, attraversa il gluteo, va sotto il ginocchio e si estende posteriormente arrivando fino al piede. (3)
Ci sono però altre cause che possono scatenare gli stessi sintomi, come ad esempio la sindrome del piriforme, le protusioni discali, la spondilolistesi, la stenosi spinale, oppure anche semplicemente la compressione creata dal feto durante la gravidanza, queste situazioni però sono diverse dalla sciatica perché di solito presentano intensità diverse di dolore e non hanno una specificità così alta di dolorabilità lungo il nervo, che possiamo paragonare come ad una corda che parte dalla parte lombare, passa attraverso il gluteo e continua posteriormente lungo la gamba, ma sviluppa un’area di dolore simile alla sciatalgia.
Se ci sono protusioni o problematiche discali ad un livello superiore di L4 qui si parlerà di lombalgia, e quindi i sintomi potranno essere diversi. Si parla di sciatica mozza o cruralgia, quando il dolore non decorre fino al piede ma si percepisce nella parte anteriore della coscia fino a sopra il ginocchio passando per l’inguine.
Perchè si ha la sciatica?
La sciatalgia è spesso sofferta dalle persone che hanno una muscolatura posteriore molto contratta, con poca mobilità articolare a livello delle vertebre dorso-lombari e delle anche, che quindi vanno a compensare questa limitazione di movimento sovraccaricando questa zona.
Le persone che hanno più probabilità di soffrire di sciatica sono sicuramente quelle che svolgono un’attività dove gli richiede di sollevare dei pesi, inclinandosi e ruotando il busto, si deve calcolare che quando ci flettiamo in avanti mantenendo gli arti inferiori tesi, andiamo a creare un sovraccarico lombare vertebrale importante, creando una compressione anteriore che spinge il disco posteriormente, questo movimento se ripetuto più volte e con dei sovraccarichi può sviluppare un’ernia, ed ecco che si avrà la sciatalgia.
Oltre a questo ci sono altri fattori che aumentano il rischio di infiammare il nervo sciatico, come un’accentuata lordosi lombare, il sovrappeso, una muscolatura debole associata ad una vita sedentaria.
Come viene diagnosticata?
La sciatica viene diagnosticata dal medico tramite una anamnesi e un’esame fisico specifico.
Se parliamo di lombosciatalgia generata da ernia discale i sintomi saranno:
- dolore intenso unilaterale continuo che parte dalla zona bassa della schiena aumentando lungo il decorso posteriore di tutta la gamba fino alle dita dei piedi.
- intorpidimento e parestesia lungo il decorso del nervo sciatico.
- Lasègue test positivo, ovvero da posizione supina, elevazione passiva dell’arto teso interessato a cui corrisponde un aumento del dolore.
- Il paziente assumerà una postura antalgica, flettendosi e ruotando da un lato, a cui solitamente si aggiunge anche una zoppia.
Solitamente oltre a questo i medici possono richiedere l’intervento di un’indagine diagnostica per immagini, come ad esempio la risonanza magnetica, che ne evidenzierà l’entità della lesione discale. Questo avviene solo quando il medico sospetta una lesione grave o una situazione di “red flag” (3)
Cosa fare quando si ha la lombosciatalgia?
Le linee guida in questi casi si differenziano in base all’entità dei sintomi, si dividono in fase acuta e fase cronica, normalmente la fase acuta ha una durata di due o tre settimane, mentre la fase cronica può persistere anche fino a un anno od oltre.
Fase acuta:
- restare attivi, non rimanere allettati.
- se necessario prendere farmaci, i più indicato in questa fase è il paracetamolo, in seguito anti-infiammatori, rilassanti muscolari.. sempre sotto prescrizione medica.(4)
Fase cronica:
- non usare ultrasuoni, elettroterapia.
- effettuare trattamenti manipolativi, come l’osteopatia, per un periodo di breve durata.
- effettuare con regolarità esercizi specifici sotto la supervisione di un fisioterapista.
- Combattere il dolore tramite trattamenti multidisciplinari. (4)
Quando considerare l’operazione chirurgica?
L’intervento chirurgico viene effettuato dopo la visita specialistica di un medico neurochirurgo, il quale in seguito alle sue valutazioni deciderà se eseguire l’intervento, che consisterà nell’eliminazione totale o parziale dell’ernia del disco o della stenosi foraminale, con lo scopo di eliminare la causa del dolore. (3)
L’intervento chirurgico può fornire un rapido sollievo (dopo almeno 6 mesi dall’intervento e con una regolare fisioterapia) dei sintomi rispetto alla cura conservativa, ma senza grandi differenze di successo dopo un anno o due di follow-up.
Ecco perché il neurochirurgo valuterà insieme al paziente i benefici ed i rischi di entrambe le situazioni, saranno scelte strettamente specifiche per ogni singolo caso. (3)
Terapia conservativa
Quando il medico curante decide di non intervenire chirurgicamente si dovranno eseguire una serie di trattamenti multidisciplinari, che hanno come obiettivo principale disinfiammare l’area interessata, migliorare la mobilità della colonna e delle anche, rilassare la muscolatura, migliorare la postura e mantenere uno stile di vita attivo.
Ecco alcuni consigli di trattamento:
- applicare calore sull’area interessata
- eseguire esercizi posturali, come la metodologia di McKenzie
- stretching specifico
- utilizzo di terapie fisiche, come la tecarterapia, o la laserterapia presenti nel mio centro
- utilizzo di terapie manuali, come osteopatia, agopuntura, auricoloterapia, coppettazione e shiatsu..
- mantenere una vita attiva, specialmente camminando quotidianamente almeno 30′
- nuoto, solo se in grado di eseguire una tecnica corretta a stile libero, altrimenti effettuare esercizi in acqua sotto osservazione di uno specialista (fisioterapista o scienze motorie), evitare lo stile di rana e delfino.
Tempi di recupero
Come già spiegato in precedenza non ci sono dei tempi precisi, dipende da soggetto a soggetto e dalle tipologie di intervento e terapie che si eseguono, queste possono creare beneficio dopo qualche settimane ma potrebbero richiedere anche diversi mesi per avere miglioramenti, una volta avuta la lombosciatalgia è bene avere un approccio precauzionale, eseguendo metodologicamente gli esercizi e le terapie conservative anche quando ci si sente bene, questo per evitare delle ricadute che purtroppo in questi casi sono frequenti. (2)
Bibliografia
1- Sciatica –ncbi.nlm.nih.gov
2- Sciatica – Ropper, AH, Zafonte, RD
3- Diagnosis and treatment of sciatica – Koes, BW; van Tulder, MW;
4- NICE guidelines development Low back pain and sciatica: Management of non-specific low back pain and sciatica – Vogel, S.